Ast: Cgil, fallita mediazione governo, serve intervento risolutivo
“Necessarie misure su piano industriale e tutela occupazione” »
“Aver accettato questo terreno di possibile mediazione da parte del Governo – prosegue la nota di corso d’Italia – si è rivelato quindi un grave errore. Se si vuole ricomporre una situazione, che così come si è determinata non può che portare ad uno scontro durissimo, si deve ripartire dai temi del piano industriale e dalle misure di risanamento e rilancio delle acciaierie. Le misure di contenimento dei costi non possono gravare unicamente sulle spalle dei lavoratori. Così come è inaccettabile che a fronte di possibili esuberi occupazionali, si proceda con i licenziamenti unilaterali alla fine del periodo di intervento della cassa integrazione. In nessun accordo di crisi si è finora giunti ad una tale pretesa e il Governo non può avallare una simile posizione”. La Cgil, conclude la nota, “nel richiamare la proprietà del gruppo tedesco ad un alto senso di responsabilità in questa fase delicatissima della vertenza, rivedendo profondamente la posizione fin qui adottata, chiede altresì al Governo di contribuire alla soluzione dei problemi intervenendo con misure adeguate sul piano industriale e a tutelare l’occupazione attraverso tutte le misure a disposizione di politica attiva del lavoro”.
Intanto sono pervenute comunicazioni ufficiali presso i competenti servizi regionali della Regione Umbria, da parte delle aziende del gruppo Ast, relativamente all’avvio delle procedure di licenziamento collettivo per riduzione di personale ex art 4 e 24 legge 223/91 per 537 dipendenti. Per Ast la procedura riguarda 381 operai e 92 impiegati e quadri, per la Società delle Fucine 45 dipendenti di cui 30 operai e 15 impiegati e quadri, per il Tubificio di Terni 7 dipendenti di cui 2 operai e 5 impiegati e quadri, per Aspasiel Srl 12 impiegati e quadri.