La nuova campagna della CGIL
A distanza di due anni dalla passata campagna sui temi della legalità economica, la Cgil rilancia il suo impegno su questo fronte, mettendo in campo due ordini di iniziative. Da un lato una serie di appuntamenti di carattere nazionale incentrati sulle macro-aree di intervento su cui si focalizzano le proposte della confederazione: lotta alla criminalità organizzata, contrasto dell’evasione e regolamentazione del sistema degli appalti. Dall’altro lato l’avvio di un vero e proprio ‘Viaggio della legalità’, che partirà a novembre per attraversare l’intera penisola.La Cgil promuove questa campagna perché, come si legge nelle immagini che la caratterizzano, “la legalità è un’urgenza, un valore capace di risollevare le sorti di un Paese compromesso, la soluzione nella lotta al malcostume. La legalità è una garanzia che non vuole promesse disattese, l’unica certezza capace di cambiare davvero le cose”. Un’urgenza che si sostanzia nei ‘numeri’: i fenomeni illegali, infatti, diffusi e trasversali in tutto il Paese, “costituiscono – spiega il sindacato – una zavorra per la nostra economia e il nostro futuro. La corruzione costa 60 miliardi di euro l’anno, l’evasione 135 e il fatturato complessivo delle mafie è vicino ai 200 miliardi”. Una ‘torta’ di circa 400 miliardi che immessi nel circuito ‘legale’ “rappresenterebbero il volano di cui il Paese ha bisogno per affrontare e risolvere il binomio crisi e sviluppo”.
“La legalità è la precondizione per il cambiamento del Paese” ha dichiarato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso intervenendo nel corso della conferenza stampa, lamentando una “scarsa strumentazione”, mentre “le attività illegali crescono”. “E’ lungo tempo – ha proseguito Camusso – che l’Italia si interroga su questo, ma manca l’attuazione di promesse fatte”. La campagna per la legalità, come spiegato dalla leader sindacale, si intreccia con quella per il lavoro perché “ad ogni proposta sull’occupazione ci si chiede dove sono le risorse, se si agisse sul terreno dell’evasione fiscale e della corruzione ci sarebbero le risorse per gli investimenti e il lavoro” ha concluso Camusso.