Bilancio positivo per Gtt, l’azienda torinese dei trasporti che ha chiuso il 2013 con un utile di 1,8 milioni ed un margine operativo lordo di 34 milioni nonostante i corrispettivi dei diversi contratti di servizio siano diminuiti di oltre 20 milioni di euro; ma finalmente anche qualche buona notizia per la clientela: si stanno studiando nuove modalità relative agli indennizzi per i ritardi, «per arrivare – affermano a Gtt – a parametri maggiormente indicativi della reale efficacia del servizio». Già lo scorso anno aveva debuttao la procedura, unica in Italia, sottoscritta con il Comune di Torino e le associazioni dei consumatori per indennizzare i passeggeri in casi di ritardo non dovuti a cause esterne. In realtà i numeri assoluti non sono stati particolarmente significativi, considerando che le richieste sono state 169 di cui 47 accolte. E questo a fronte di un totale di passeggeri trasportati che sfiora i 200 milioni, 38 milioni sulla linea della metropolitana. I numeri sono sostanzialmente in linea con quelli del 2012 anche se, a causa dei tagli, i km percorsi sono drasticamente diminuiti: nella sola area cittadina si è scesi da 51,4 a 45,5 milioni di km. Di conseguenza si è ridotto del 7% il valore della produzione, sceso a 458 milioni. I ricavi da traffico e sosta si sono mantenuti in linea con l’esercizio precedente, pari a 137 milioni (104 relativi alla vendita di biglietti e abbonamenti del servizio di trasporto). Ma se, da un lato, per fronteggiare la riduzione dei corrispettivi si è ricorsi ad una diminuzione dei costi complessivi – da quelli relativi alle assicuazioni sino alle consulenze, dal costo del personale a quello relativo al trasporto affidato a terzi – dall’altro lato non sono mancati gli investimenti che hanno consentito di ammodernare i mezzi, mettendo in esercizio 158 nuovi veicoli tra urnabi ed extraurnabi. L’età media del parco circolante di autobus è ora di 8,8 anni, «in linea con gli standard europei», assicurano in Gtt.
